“Falkatraz resiste”, il 25 aprile al Parco Kennedy di Falconara

 

"Falkatraz resiste", il 25 aprile dalle 14 alle 24, al Parco Kennedy di Falconara

 

Per resistere al degrado cittadino, alla devastazione ambientale, alle politiche sicuritarie. Nella festa della Liberazione, riprendiamoci la città…

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IL VIDEO presentato al Falkatraz Festival v.3.0

Il supermarket elettorale cittadino è lo specchio del degrado e del marcio che sta decomponendo una città incancrenita: l’inerzia dei partiti, le faziosità delle liste civiche, l’indifferenza e l’egoismo sociale, l’intolleranza e il razzismo striscianti, l’incapacità di ricomporre la difesa dei beni comuni, la prontezza al trasformismo e alla menzogna permanente.

Se la crisi delle forme di rappresentanza ci restituisce una Falconara forse peggiore, già venduta ai migliori offerenti dell’alternanza bipartitica, il Kontatto ha scelto la vita reale, con tutta la sua carica di conflitto:

per una vita degna contro le devastazioni ambientali, per il diritto al reddito contro il lavoro precario, per un allargamento delle forme e dei luoghi di cittadinanza (quanti ne scambieremmo volentieri di falconaresi doc con i nuovi immigrati che si fanno il culo ogni giorno…). per la riappropriazione degli spazi pubblici, unico antidoto reale all’esplosione delle fobie sulla sicurezza, contro le vera criminalità di chi ci deruba ogni giorno il salario la salute e la vita…

Sicurezza appunto: per questo ci ritroviamo al Parco Kennedy, uno degli obiettivi di questa campagna generalizzata di induzione alla paura e alla distruzione della vita sociale. Proprio quella sicurezza della cui assenza e precarietà, i principali responsabili sono spesso proprio quelli che la sbandierano. Sicurezza si, ma per tutti, e non solo sulle questioni di ordine pubblico dei fatterelli di cronaca nera, ma anche contro la grande criminalità organizzata che stringe connubi con la politica e i gruppi d’interesse economico-finanziari, sicurezza sul lavoro, sicurezza ambientale; sicurezza, ma per tutti, senza stravolgere e decurtare i diritti di libertà, la libera espressione, l’affermazione delle differenze.

Da qui, da Parco Kennedy iniziamo a declinare un diverso concetto di sicurezza, lontano anni luce dalle strumentalizzazioni elettorali e dai rigurgiti xenofobi e razzisti, che faccia leva verso nuove forme di conflitto per produrre diritti, unico metro che misura la distanza abissale tra la politica ufficiale e la società reale.

L’alternativa a questo nuovo patto di cittadinanza, tutto da costruire, è il dilagare di nuove forme di discriminazione dai luoghi comuni televisivi alla gente della strada, lungi dal distinguere in base al bisogno o al merito, si sostanziano nell’uso e l’abuso del parametro “etnico” nella risoluzione di qualsiasi pubblica relazione: l’italiano e l’immigrato, il falconarese (da quante generazioni?) e lo straniero.

Molto più facile infatti agitare i manganelli contro l’immigrato e criminalizzare le diversità, che scontrarsi con i poteri forti e ledere gli interessi di chi da sempre comanda la città. Sono partiti, in campagna elettorale, con dotte discussioni ambientaliste su centrali elettriche urbanistica selvaggia e tecnicismi sul bilancio dissestato, per riscoprirci tutti razzisti pronti con i forconi ad assaltare i campi rom e i negozi degli immigrati…Noi falconaresi, marchigiani trasferiti dall’entroterra e fuggiti dal mezzogiorno, con le pezze al culo, la memoria corta e la coscienza sporca.

Pronti alla grande ammucchiata delle destre divise, subito riunite per le poltrone (senza apparentamenti ufficiali ci mancherebbe…), dopo le centrali api, avanti con le camere a gas…

…Ma il degrado è un dato di fatto, il degrado di Falconara siete voi.

Per questo e per molto altro, oggi liberiamo Parco Kennedy dal degrado e dal marciume degli spacci e della segregazione, delle strumentalizzazioni elettorali e dei rigurgiti fascisti. La scorsa estate l’irruzione di Falkatraz si è riappropriata del Parco del Cormorano, simbolo dei fasti e degli sperperi dell’era Carletti, oggi con le stesse pratiche ci riprendiamo la città, il suo storico parco cittadino, per restituirlo ai falconaresi, riempiendolo di vita, energia, musica, e domande: ci e vi chiediamo se dopo aver vomitato il vostro odio nella cabina elettorale pensate ancora che questa città possa risorgere conculcando razzismo rancore e divisione.

Durante il ventennio fascista il Comune di Falconara venne soppresso in luogo di una circoscrizione periferica del Capolugo marchigiano. Dopo una lunga lotta il 2 marzo 1948 la città riconquistò la sua autonomia.

Ora che siamo tornati colonia della partitocrazia e delle caste, dei poteri forti e degli affari occulti, delle ecomafie e delle narcomafie, oggi da quei valori di Resistenza e Liberazione, quale eredità di tutti, delle vecchie come delle giovani generazioni, dei falconaresi storici come di quelli nuovi e futuri, ripartiamo…

Resistenza per ricominciare. Nel degrado come crisi generale, non ultima quella della rappresentanza e dello stesso fare politica, in cui nessuno è esente, nella crisi di tutte le istituzioni cittadine il CSA Kontatto, dopo 15 anni, non solo resiste, ma vive brillando della luce nuova e della forza di nuove generazioni di ragazzi falconaresi e non, che nel centro sociale autogestito trovano una possibilità, una speranza, una nuova realtà, un vissuto diverso.

Proprio per questo è scomodo a destra come a sinistra (come anche nelle civiche), se queste categorie hanno ancora senso nella politica rappresentativa e elettorale.

Proprio per questo non sarà così facile metterci a tacere.

Proprio per questo, senza retorica e senza spirito di nostalgia, scegliamo, rispettosi della nostra come della loro autonomia, l’ANPI, come compagni di viaggio, oggi, riapprorpiandoci del Parco kennedy e restituendolo, nella sua bellezza, ai cittadini.

 

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