Rispondiamo ad alcuni interventi sulla questione cpt a Falconara che ci hanno visto coinvolti…

 Rispondiamo ad alcuni interventi sulla questione cpt a Falconara che ci hanno visto coinvolti, nostro malgrado.

Sarà questa la prima e l’ultima replica, da parte nostra, ad un dibattito che rischia di deviare e minimizzare la discussione pubblica sul cpt, fino ad apparirci quasi strumentale e fazioso.

("A proposito di un eventuale Centro di Permanenza Temporanea nella città di Falconara") che, tra le altre cose, sprona le opposizioni in consiglio comunale e non, a richiedere una immediata interrogazione al Sindaco.

l’esperienza dell’Ambasciata dei Diritti. Chiaramente non può dispiacerci, pur essendo abituati a giudicare e confrontarci sui fatti e nei percorsi assembleari, piuttosto che attraverso aperture generose quanto improvvisate.





un’interpellanza immediata sull’argomento, quale primo strumento istituzionale, che partisse dalla diretta espressione dell’Ambasciata dei Diritti, organizzazione che a Falconara come altrove nelle Marche (non certo l’unica, per fortuna) si occupa di questioni del mondo dei migranti e di cpt…

Entrambi ci hanno risposto più o meno allo stesso modo, rivelando la loro sostanziale omogeneità e similitudine nel trattare con i movimenti, e non i partiti, con gli attivisti e non i politici.




Nulla di nuovo, ma forse ingenuamente ci aspettavamo aperture e vedute più larghe, e qualche fatto dopo la fine della campagna elettorale (a meno che sia finita)…

A meno che la questione del CPT non sia, per alcuni, l’ennesimo banco di prova per uno scontro competitivo sulle spoglie della sinistra. Scontro tutto ideologico e di apparati, di cui i cittadini, anche quelli “di sinistra” ne farebbero volentieri a meno, e noi con loro.

Fatto sta che ora una mozione posta sulla bilancia della discussione del prossimo consiglio comunale c’è. Certo non ci riconosciamo in toto nell’odg già depositato a firma PD, se non per la tesi finale: no al CPT alla Saracini nè a Falconara. Nè lì, nè altrove. Poi potremmo discutere di molto altro, ma l’obiettivo scarno e ridotto all’osso dove le responsabilità vengono chiarite e rese pubbliche, resta inequivocabilmente quello.


L’interrogazione di Brunelli invece la condividiamo dalla prima all’ultima riga, fino a rispecchiarci in essa: "lager", "banlieus", "sospensione del diritto"…troviamo tutto l’armamentario prodotto da un decennio di lotte sull’argomento dalle realtà dei centri sociali e dei movimenti migranti, che hanno pesantemente delegittimato e ostacolato l’istituzione dei CPT e la ferocia della Bossi-Fini.

Quell’interrogazione la condividiamo proprio tutta tranne la forma, perchè parla il linguaggio dei movimenti, pur non riconoscendo nulla loro, perchè rispecchia l’eccedenza del nostro discorso oltre gli ambiti di appartenenza…speriamo non restino solo parole, ma anche se fosse, anche se solo sulla carta resteranno, preferiamo lasciarle libere. Noi non rivendichiamo il copyright, siamo per il comune, nè accuseremo nessuno di averci copiato il programma, se è quello giusto, e viene gridato con voce più forte, o dove la nostra non può, o non ancora vuole, arrivare…

poi una volta spentisi i riflettori della politica rappresentata resta la vita del quotidiano nelle banlieus appunto, dove noi non rinunciamo ancora di stare con i piedi ben piantati, traendone la linfa e la forza.


La città ogni giorno si rinnova, ti cerca ti trova, ti metterà alla prova

(Assalti Frontali 2008, il 19 luglio al csa kontatto)


CSA Kontatto-Ambasciata dei Diritti Falconara

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