Venerdì notte a Senigallia una
nuova aggressione fascista ha causato il ferimento di un compagno del Csoa Mezzacanaja.
Quando è stato accompagnato al
pronto soccorso della città, ad aspettarlo fuori una
squadraccia e tanta polizia. E' bastato poco e quasi subito sul posto
si sono radunati tutti i compagni e naturalmente via i fascisti ma
non la polizia. Fino alle cinque della mattina il pronto soccorso è
stato presidiato da tutti.
La sera successiva una manifestazione
antifascista ha denunciato l'evento e fatto chiudere il locale nel
quale gli stessi aggressori si rotrovano abitualmente.
Via i fascisti dalle nostre città!
Un abbraccio al compagno ferito
CSA KONTATTO ora e sempre resistenza!
Tenere pulito è meglio che pulire: Basta Nazi!
Leggi il comunicato del Csoa MezzaCanaja
“Qua non se tratta d’esse più bravi, qua se tratta d’esse seri!”
(GdB – “Basta co’ ste lagne”)
Prima che il chiacchiericcio si trasformi in leggenda urbana
offuscando quello che è accaduto venerdì sera, è meglio partire dai
fatti.
Mercoledì 3 ottobre nel treno che da Bologna porta a Senigallia,
alla stazione di Fano salgono tre naziskin. Dentro il vagone
riconoscono una ragazza del Mezza Canaja. Benché fosse sola questi tre
“valorosi” uomini le si siedono accanto e per tutto il tragitto da Fano
a Senigallia la insultano e la minacciano con le seguenti frasi: “Le
ragazze del centro sociale sono tutte puttane”, “Ai ragazzi li
massacriamo e gli pisciamo in faccia”… ed altre di questo tono. Scesi
dal treno i fascistelli pedinano la ragazza fin che non sale nella
macchina dei genitori.
Venerdì 5 ottobre in una delle vie del centro storico uno di questi
naziskin appartenente al gruppo che ha minacciato la ragazza, viene
visto da due attivisti del Mezza Canaja. Vola qualche parola
d’indignazione e di insulto verso chi si riempie la bocca di parole
come orgoglio e poi da buoni vigliacchi minacciano in tre una ragazza
da sola. Nonostante tutto, la questione si risolve a parole.
Un quarto d’ora dopo, quattro ragazzi (due uomini e due donne)
passeggiano tranquillamente – come si dovrebbe fare un venerdì sera
qualsiasi – in Piazza del Duca, quando dal Caffè del Duca alcuni
naziskin aggrediscono prima verbalmente e poi fisicamente i quattro
ragazzi riconoscendoli come appartenenti al Mezza Canaja. Ne nasce una
piccola zuffa sotto gli occhi di tutti, anche dei baristi che non
intervengono minimamente per tranquillizzare la situazione. Cosa strana
se non altro per puri scopi commerciali, nessun barista tollererebbe
una simile situazione nel proprio locale. Ci teniamo a precisare che
tutti i partecipanti alla zuffa, di entrambe le parti non erano
presenti allo scontro verbale avvenuto poco prima in un'altra via del
centro. La zuffa finisce presto e tutti ne escono incolumi.
In quel momento, a zuffa finita, arrivano anche altri quattro
militanti del centro sociale, avvisati di quello che stava accadendo
poco prima. Neanche il tempo di finire la frase “che cazzo sta
succedendo” che un bicchiere di vetro colpisce in fronte a Nicola…
volano pugni e sedie prima che i baristi questa volta intervengano per
riportare la calma. Il gruppo di naziskin fugge.
Un barista accusa gli attivisti del Mezza Canaja di avergli
rovinato economicamente la serata, facendo finta per ovvie amicizie, di
non sapere che in entrambi i casi, sono stati i suoi “clienti
preferiti” a compiere le aggressioni, e quindi a procurargli i danni
economici… Chi è causa del suo mal pianga se stesso!
Il barista non chiama nemmeno la polizia, cosa più unica che rara
da parte di un gestore di un’attività commerciale, soprattutto quando
questo avviene nel proprio locale e con il bicchiere di birra da lui
appena venduto. Questo comportamento ha due spiegazioni: o si è
incapaci di intendere e volere o si vuole coprire gli aggressori.
Quello che avviene dopo, è ancora più assurdo e grave; i naziskin
in preda ad un delirio alcolico si presentano al pronto soccorso
urlando minacce, dicendo di avere i coltelli. La scena viene vista con
sgomento dagli infermieri e dalle persone presenti al pronto soccorso.
Sabato 6 ottobre più di duecento persone manifestano in Piazza del
Duca contro l’ennesima e grave aggressione fascista avvenuta in città,
si chiede e si ottiene la chiusura del Cafè del Duca. Ci teniamo a
precisare per senso di responsabilità e di serietà che solo uno dei
gestori del bar ha rapporti con i naziskin. Non è un caso che da quando
questo bar ha aperto questo gruppetto di turpi individui è comparso
stabilmente in città.
E’ dall’aggressione avvenuta al Mezza Canaja durante il Summer
Jamboree che abbiamo pubblicamente affermato la presenza di questi
individui dediti all’alcool, ai coltelli (com’è avvenuto a Pergola,
sono sempre gli stessi), alle risse ed alle aggressioni a chiunque sia
riconosciuto come estraneo alla loro primitiva ideologia.
Potremmo stare qui a lamentarci, ma non lo facciamo, fa parte del
gioco… un gioco macabro al quale va posto immediatamente termine. Non
è una questione di opposti estremismi o di bande avverse e neanche di
idee o credi politici differenti. E’ una questione di “Uomini e non”,
di civiltà e inciviltà, di democrazia o barbarie.
E’ ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità, è ora che
ogni spazio sia reso inagibile a questi pericolosi individui, è ora che
ogni persona con un minimo di coscienza civile rifiuti la presenza di
questi loschi figuri, anche quando si tratti di una birra nello stesso
locale. E’ il momento di fargli terra bruciata intorno prima che la
nostra città si trasformi in un campo di battaglia. Per questo prima
che l’inverno faccia sentire il suo freddo, ritorneremo pubblicamente
in Piazza del Duca per riempirla di parole, musica, colori e corpi che
siano incompatibili con la presenza di questi balordi e fanatici.
Per quanto ci riguarda, tolleranza zero!
Centro Sociale Occupato Autogestito Mezza Canaja