RIPORTIAMO IL NOSTRO PUNTO DI VISTA SULLA QUESTIONE QUADRILATERO E SU QUANTO SUCCESSO LUNEDI' SCORSO…
INNANZITUTTO UN RIASSUNTO DEGLI ULTIMI GIORNI DAI GIORNALI…
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IL COMUNICATO DELLE COMUNITA' RESISTENTI E DELLA RETE NO PAV
La Quadrilatero resta tabù vietato parlarne a Falconara
Sospesa la seduta e sgomberata l'aula del consiglio comunale dagli attivisti della rete no pav
Dopo l'ennesima mancata discussione del consiglio comunale di Falconara sulla Quadrilatero, una rappresentanza di attivisti della Rete NO PAV ha presenziato la seduta del consiglio comunale per testimoniare come il problema della Quadrilatero non possa rimanere materia esclusiva dei partiti. Ancora una volta dobbiamo registrare l'insofferenza di questa amministrazione verso qualsiasi pubblica e legittima espressione critica della cittadinanza: sembra ormai prassi che qualcuno cerchi di far degenerare semplici manifestazioni di partecipazione su problemi cittadini in questioni di ordine pubblico.
L'adesione del comune di Falconara alla società Quadrilatero s.p.a. segnerà il futuro della città sia in termini finanziari che di gestione del territorio: il meccanismo di “cattura del valore” prevede infatti che il comune per ben 30 anni dovrà impegnarsi con le banche a ripagare il mutuo – più gli interessi – alla s.p.a. a cui andranno il pagamento dell'ICI e la maggior parte degli oneri di urbanizzazione. Fatto questo gravissimo alla luce delle già precarie condizioni in cui versano le casse comunali. Benchè più volte la giunta attuale – dalla delibera dell'agosto scorso, alle dichiarazioni pubbliche nelle assemblee di quartiere- abbia manifestato la sua contrarietà all'adesione, ci chiediamo come mai oggi si cerchi di rimescolare le carte in tavola. Ma ciò che ancora più ci turba è sapere dai giornali che il presidente della regione Spacca, incontrando parte della giunta, si è fatto mediatore – senza per altro averne titolo – a favore degli interesse della Quadrilatero s.p.a. E aspese del comune di Falconara.
A dimostrazione di quanto il tema crei imbarazzo ai politici della città, è bastato che una delegazione della Rete NO PAV aprisse in silenzio uno striscione durante la seduta dell'ultimo consiglio comunale perchè il presidente del consiglio comunale, l'esponente della Margherita Salustri, ordinasse l'intervento delle forze dell'ordine con la conseguente sospensione del consiglio. Per ovviare alla sproporzione delle misure intraprese ed in risposta alle legittime questioni avanzate, l'amministrazione si è impegnata ad organizzare un confronto pubblico con la popolazione in tempi brevi. Crediamo che sia assolutamente improrogabile che una simile questione di carattere strategico e generale per tutta la comunità falconarese, fuoriesca dalle ristrette e poco trasparenti stanze del palazzo e dei partiti.
ALCUNE FOTO DELLA SEDUTA
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ALCUNE NOSTRE CONSIDERAZIONI ESTEMPORANEE E INCONCLUSE….
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In merito a quanto successo nell'ultimo consiglio comunale riteniamo doveroso esprimere alcune riflessioni:
-I flebili aneliti di partecipazione e trasparenza dei quali questa maggioranza intendeva forgiarsi valgono per alcuni, pochi, i soliti, non per tutti…certo non per i cittadini, comitati, centri sociali e reti autorganizzate, per cui non vige il confronto democratico ma solo l'esibizione dei documenti ai carabinieri. Le assemblee partecipate di quartiere e le altre su problemi specifici fin'ora indette, quando non vengono pilotate e sfuggono di mano, vengono disattese o boicottate da “provocatori di partito” o da richieste di intervento (lasciateci dire, quanto mai sproporzionato e inutile…)delle forze dell'ordine. A prescindere dall'esito delle discussioni assembleari, non ci sembra che le rimostranze e le proposte vengano recepite da chi di dovere.
L'ultima assemblea di giovedì scorso sulla questione 'porto turistico' ci sembra emblematica: un pubblico che partecipa e discute, la cui stragrande maggioranza rileva critiche verso i progetti di partenza della Giunta, addirittura propone progetti alternativi anche frutto di, queste si reali, assemblee di cittadini partecipanti…E' chiaro come le pressioni di lobbies interessate conti molto di più rispetto alla voce indignata della maggioranza dei falconaresi. A dispetto di tutto si tira dritto per il progetto della Marina SPA.
-Anche le forze politiche “di sinistra”, o presunte tali, tardano timidamente ad assumere il problema di questo autoritarismo contabile strisciante, preferendo l'allineamento alla difesa delle libertà minime di espressione e dibattito. Dopotutto la loro solidarietà non ci manca. Forse mancheranno più a loro i muti e facili sostegni elettorali di cui si nutrono, ogni tanto, nel silenzio dell'urna, linfa vitale per il loro mestiere di politici di professione. Abbiamo già dimostrato, e continueremo a farlo, la differenza qualitativa tra noi e loro, e anche le forze in campo di cui sappiamo disporre. Evidentemente la gente “normale” non è così stupida come di solito si pensa, o meglio come pensa chi pensa di pensare “politicamente”. Resta al Vicesindaco l'onere di divincolarsi e mediare, rattoppando qua e là, con il consueto mestiere, le figuracce di turno di elementi dilettanti e improvvisati, sempre meno avvezzi a discussioni e presenze in pubblico. Ma al di là delle sedicenti spaccature all'intero della Giunta, la reale scissione è sempre più palesemente quella tra il politichese dei politicanti e l'incalzare di conflitti su questioni di cittadinanza (il lavoro, la richiesta di spazi sociali, l'interesse per la vita cittadina, la qualità del suo ambiente e dei servizi, la difesa dei beni comuni dai rapaci privatizzatori…):
E ancora la questione del dissesto finanziario e del bilancio comunale, la devastazione ambientale, i progetti di crescita dell'API e delle sue nuove centrali, la svendita ella dEx Squadra Rialzo, le aree leader della Quadrilatero, l'ubanizzazione selvaggia e le speculazioni edilizie, il porto turistico e la privatizzazione della spiaggia, l'alienazione degli immobili comunali, il licenziamento in tronco dei precari del pubblico impiego, la restrizione dei servizi sociali, l'attacco agli spazi sociali (CSA Kontato in testa), il pullulare di nuovi e vecchi centri di smaltimento di rifiuti nocivi, la vetustà delle infrastrutture minime (idriche e fogniarie, con tutti i pericoli esondativi annessi…)
-Eppure la discussione centrale dell'ultimo consiglio comunale, evitando il tabù della Quadrilatero che va lasciato alle anguste e poco trasparenti discussioni dei partiti di maggioranza (o di quelle tra i notabili locali e quelli regionali!), era la defenestrazione di Carletti e l'assunzione di qualche voltagabbana tra gli affiliati del clan del Sindaco: un problema che i cittadini ignorano o su cui mostrano un giusto disinteresse…altre le questioni reali oltre l'accanimento politico contro il potente di un tempo. Anche in tal senso questa “nuova” classe politica dimostra la sua incapacità di governo. Sarebbe lecito chiedere loro: e voi dove eravate in questi ultimi 10 anni? In trincea come alcuni, pochi, o a spartirvi la torta con Carletti? Facile, e anche di pessimo gusto, accanirsi ora…
-Non ci resta che esprimere la nostra solidarietà e vicinanza al movimento dei precari, anche loro protagonisti della “cacciata dal palazzo” di lunedì scorso, verso cui nutriamo sincera comprensione (dopotutto anche molti di noi lavorano o vivono in condizioni precarie). Non ci esimiamo però dal ricordar loro come da tempo stiamo promuovendo una battaglia generalizzata contro il lavoro precario. Trattasi di una proposta di legge di iniziativa popolare per il diritto al reddito sociale che avanzeremo alla Regione Marche. Anche e soprattutto loro invitiamo al confronto. Perchè certo ogni lotta che produce diritti nasce in condizoni e su punti di sutura specifici e particolari, ma se si perde la saggezza e la capacità di aggregare, di proiettarsi sugli elementi generali e universali, di condividere le sfighe, i movimenti, e le loro ricchezze, si è condannati a perdere, a restare nel proprio contesto marginale, a raccimolare forse qualche favore personale, a riprodurre la stessa merda di sempre…questo lo abbiamo appreso sulla nostra pelle, e in questi anni di movimenti dal basso, locali e globali…questo è anche il nostro piccolo contributo che vorremmo inserire nel dibattito pubblico, a disposizione di tutti e disinteressatamente, della nostra città.