Venerdì 25 aprile 2008
FALKATRAZ RESISTE!
al Parco Kennedy di Falconara), ore 14-24
Per resistere al degrado cittadino, alla devastazione ambientale, alle politiche sicuritarie.
Nella festa della Liberazione,
riprendiamoci la citta!
Leggi il comunicato "Il Degrado siete Voi!"
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pare che abbiamo fatto proprio centro, almeno a sinistra….
http://xfalconara.blogspot.com/…-democrazia.html
http://notiziedalcastellodifalconara.blogspot.com/…
LA RESISTENZA DEI RESISTENTI: IL 25 APRILE NELLE MARCHE
Da:
mittix
Data:
Sat, 26 Apr 2008 20:44:15 +0200
A:
lista squola
Il 25 aprile 08 secondo il corriere adiatico
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CIVITANOVA..
Corteo, cori di protesta e fumogeni durante le celebrazioni per il 25 aprile
Liberazione, la voce stonata dei no global
CIVITANOVA – “25 aprile” data unificante per l’Italia e per il popolo italiano ed occasione per ribadire il valore etico e politico della Resistenza. Ma per qualcuno, quella di ieri, è stata l’opportunità per porre all’attenzione altri argomenti. Parliamo dei giovani dei centri sociali, che hanno protestato a gran voce contro lo sgombero – disposto dalla procura di Macerata – dell’ex liceo scientifico di Fontespina, occupato lo scorso primo marzo dai ragazzi del Kars (Collettivo Autonomo Resistenti Sociali). Un clima teso, anche se la protesta è stata pacifica e la polizia ha tenuto d’occhio la situazione senza dover intervenire. La manifestazione dei no global ha fatto da contorno alla celebrazione per il 63° anniversario della Liberazione. Una cerimonia, quest’ultima, che per iniziativa della Provincia di Macerata, dell’Anpi, dell’Istituto storico della Resistenza e di Cgil, Cisl, Uil, ha voluto riunire in città, grazie alla collaborazione del Comune, l’intera comunità maceratese. Come avviene ormai da diversi anni, la celebrazione a carattere provinciale del 25 aprile, ha richiamato in un unico momento celebrativo – ha detto il presidente del Consiglio provinciale Silvano Ramadori – le varie istituzioni per un invito corale a guardare al futuro tenendo viva la memoria del passato. Per la città ospitante ha portato il saluto l’assessore Sergio Marzetti. Sul “25 aprile” come “festa di tutto il popolo italiano” si è soffermato nel suo appassionato intervento il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, che ha ricordato come la Liberazione dall’oppressione e da coloro che avevano negato la dignità di tanti uomini debba essere oggi e sempre testimonianza viva della supremazia dei diritti umani su ogni altra cosa. “La Resistenza – ha detto Silenzi – ci ha insegnato il valore della libertà e non può esserci verrà democrazia se non si pone la persona umana al centro di ogni cosa”. Il valore storico del “25 aprile” è stato ricordato dal Prefetto di Macerata, Vittorio Piscitelli, il quale ha inquadrato la Liberazione come momento centrale della storia d’Italia, legando gli eventi dell’aprile 1945 alla nascita della Repubblica e alla Carta costituzionale. E proprio della “Costituzione come figlia della Resistenza” ha parlato la senatrice Lidia Menapace, invitata come oratrice ufficiale della manifestazione. Già partigiana combattente, la Menapace ha ricordato episodi della Resistenza ed il rapporto stretto tra la lotto partigiana e la conquista dei diritti civili, specialmente per le donne, le quali solo dopo la Liberazione hanno potuto far valere la loro dignità di cittadine italiane. Sul palco hanno preso la parola anche il presidente provinciale dell’Anpi, Giulio Pantanetti, la sindacalista Sonia Paoloni a nome di Cgil, Cisl e Uil , l’attore Oscar Genovesi il quale ha chiuso la cerimonia leggendo alcune struggenti “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana”.
La cerimonia. Con la presenza di numerosi sindaci e Gonfaloni comunali, era iniziata in piazza Gramsci da dove, dopo l’alzabandiera, è partito il corteo che, facendo sosta davanti al municipio per la deposizione di una corona d’alloro ai piedi della lapide che ricorda i Caduti, è giunto poi in piazza XX Settembre. Qui era stata allestita una mostra sulla Resistenza nel maceratese con documenti raccolti a suo tempo dal partigiano Luigi Manzi di Porto Potenza Piena e completata da Umberto Pancotto di Montecosaro con la collaborazione delle ditte Eurosuole e Marvel Adv di Civitanova. In coda al corteo e al termine della cerimonia, come detto, hanno fatto sentire la loro “voce” anche i giovani dei centri sociali. E’ stato esploso qualche fumogeno e non sono mancati slogan di protesta alla chiusura dell’ex liceo.
FALKATRAZ..
Al parco Kennedy e in piazza Mazzini
Anpi e Kontatto insieme per la festa della Liberazione
FALCONARA – L’Anpi e il centro sociale autogestito “Kontatto” hanno celebrato insieme il 25 aprile con una grande manifestazione fra politica e musica al parco Kennedy. La grande area verde, che già nei giorni scorsi i volontari del centro sociale avevano cominciato a ripulire e sistemare, ha ospitato, a partire dalle 14 di ieri una serie di iniziative pensate per “resistere al degrado cittadino, alla devastazione ambientale, alle politiche sicuritarie”. “La festa della Liberazione – hanno spiegato i ragazzi del csa Kontatto – è stata un’occasione per riprenderci la città”. Al parco Kennedy si sono avvicendati i Graffiti live performance by Smoking Minds, il dj set Ego (hip hop sperimentale) e poi il Reggae taranta sound del dj Freesa. In mezzo ci sono stati spettacoli di giocoleria, banchetti informativi, spazi ricreativi, più l’incontro dei partigiani con le nuove generazioni. Alle 17 e 30 si sono esibiti i Brigata Riot showcase e Dancehall: HottaFaya reggae connection meets Caligula Sound System. Alle 21 e 30 è andato in scena “Annuska tratto da storie di una staffetta partigiana di Fernando Vaselli, Rosa Sironi, Teresa Vergalli e cui farà seguito Con il tuo sasso monologo inchiesta sulle giornate di Genova di Riccardo Lestini. Gli appuntamenti istituzionali, invece, si sono concentrati nella mattinata con la deposizione delle corone alla memoria dei caduti ed il discorso commemorativo di Andrea Martini dell’Anpi in piazza Mazzini. Per questa occasione il Museo della Resistenza, allestito nei sotterranei del castello di Falconara Alta è stato aperto dalle 15 e 30 alle 18 e 30 e a tutti i visitatori è stato offerto in omaggio il volume “Il fucile e la rosa”
FANO
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Il sindaco depone le corone di alloro al fiancodella presidente del consiglio CucuzzaAguzzi dispiaciuto per la mancata unità dellamanifestazione, Sd soddisfatta: “Nessuna tensione”
Il corteo della sinistra estrema si stacca da quello ufficiale, poi spunta uno striscione contestato
Festa della libertà con qualche provocazione
FANO – Il corteo organizzato dall’Amministrazione comunale per commemorare il sacrificio di chi ha lottato per la libertà quest’anno si è svolto senza incidenti, ma i distinguo e le provocazioni non sono mancate.
Si sono voluti distinguere innanzitutto i giovani di Alternativa comunista che hanno fissato il loro raduno a pochi metri dal palazzo comunale, ma poi si sono ben guardati dall’unirsi al corteo che seguiva, sindaco in testa, il gonfalone della città di Fano. Hanno mantenuto sempre un buon intervallo tra la coda di questo e il loro gruppo contrassegnato da uno striscione recante la scritta “antifascismo ora e sempre”, non riconoscendo all’attuale giunta la condivisione degli stessi valori della Resistenza. Giunti poi di fronte al monumento della Resistenza, qui si sono fermati, senza proseguire, come ha fatto il corteo ufficiale, fino al monumento ai caduti di tutte le guerre di viale Buozzi.
In quest’ultimo tratto di strada poi è apparso sulla facciata di un palazzo nei pressi dell’ex hotel Siri uno grande striscione con la scritta “giunta fascista” e l’immagine di una stella rossa.
Il comportamento del gruppo di giovani così è stato tacciato dal sindaco Stefano Aguzzi: “Sono estremamente dispiaciuto che il gruppo della estrema sinistra non sia giunto dinnanzi al monumento ai Caduti di tutte le guerre, come se questi fossero caduti di serie B, ciò nonostante ho constatato che il clima che ha caratterizzato la manifestazione si è risolto positivamente e folta è stata la partecipazione dei cittadini. Per quanto riguarda lo striscione, dico alle persone che lo hanno affisso che loro non sanno nemmeno dove sta di casa l’antifascismo. Scrivere quella frase contro una amministrazione democraticamente eletta dai cittadini, guidata da un sindaco che è sempre stato antifascista e che pone i valori della democrazia prima di ogni altra cosa e che giunge peraltro dalla sinistra, è semplicemente molto stupido. Ciò detto vorrei fare un “in bocca al lupo” a chiunque sarà il mio avversario nelle prossime elezioni amministrative, in quanto dovrà accogliere nella sua coalizione anche queste persone”.
A parte queste polemiche la cerimonia svolta in occasione del 25 aprile ha avuto il suo inizio davanti alla residenza del Comune, dove il sindaco ha deposto una corona d’alloro sulla lapide dei partigiani uccisi dai nazifascisti durante l’ultimo conflitto mondiale. Accanto a lui c’era la presidente del Consiglio comunale Maria Antonia Cucuzza, alcuni esponenti di giunta e una vasta rappresentanza dei partiti di centrosinistra. I momenti più salienti dell’omaggio sono stati sottolineati dagli interventi della banda “Città di Fano”. Accanto al monumento alla Resistenza, seconda tappa del corteo, è apparsa la bandiera della Associazione Partigiani d’Italia, sorretta tra gli altri da Iva Antinori, sorella di Leda, deceduta nel 1945 per malattia contratta in seguito alla prigionia. Alla fine della cerimonia ha espresso la sua soddisfazione per la grande partecipazione popolare che ha caratterizzato quest’anno la manifestazione cittadina, anche Sinistra Democratica. “Tantissimi cittadini, oltre 300, in gran parte giovani e giovanissimi – ha evidenziato – hanno percorso pacificamente le vie cittadine sulle note di “Bella Ciao”, dando con la propria partecipazione senso e forma concreta ai valori di libertà e democrazia propri dell’esperienza della Resistenza. Con buona pace di chi paventava un clima di tensione, la manifestazione cittadina è stata grande, pacifica, composta e forte nei messaggi che ha voluto trasmettere a tutta la Fano democratica e antifascista”.
PERGOLA..
Musica e panini al Party-Giano
Il 25 aprile della “Squola”
PERGOLA – “Tra rito e oblio: scegliamo la lotta” è stato lo slogan della manifestazione organizzata ieri in occasione della festa della Liberazione dal centro sociale Squola. “Da 856 giorni ci negano il diritto agli spazi sociali – spiegano gli organizzatori – da 856 giorni siamo in “Resistenza”. Il 25 aprile non è un rito o una commemorazione. O è una giornata di lotta che affronta le contraddizioni del presente o non può esistere. O se esiste non che il giorno di inizio dell’involuzione democratica. Il momento drammatico che ci è dato di vivere è il frutto di un revisionismo storico bipartisan, dell’attacco alle condizioni di vita dei più poveri e precari, di politiche securitarie e razziste e della militarizzazione della società. Reprimere per non dover affrontare. Per il disagio sociale basta chiudere un bar. Per non dover rispondere alle istanze di partecipazione, cultura, socialità, di una parte critica della popolazione: si chiude lo spazio sociale, si nega il diritto agli spazi e si denunciano i militanti. L’escalation di rigurgiti autoritari, dagli sgomberi alle denunce, dalle negazioni dei diritti alle minacce di morte agli accoltellamenti in città, sono il portato diretto di un criminale oblio storico, di coperture istituzionali, della criminalizzazione del conflitto sociale, delle libertà civili ostaggio dei “pacchetti sicurezza” e dell’arroganza Vaticana. Mai come adesso sentiamo la necessità di resistere al degrado sociale, alla devastazione ambientale, ai deliri securitari. Nel giorno della festa della Liberazione, liberiamoci dai bisogni opprimenti, liberiamoci dalla precarietà, liberiamo i desideri, i progetti, i nostri sogni. Riprendiamoci i diritti, gli spazi, la vita. Tra il rito e l’oblio non abbiamo dubbi: scegliamo la lotta! Incominciamo subito.”
Gli organizzatori poi si sono ritrovati per il “Party-Giano”: pranzo a ritmo di musica. “Non ci sembra il caso di farci prendere dalla depressione perché una Casta è stata sanzionata nel proprio essere e nella propria linea politica. Lasciamo che questi alieni si scannino tra feticisti della falce martello e innovatori”.